27 dicembre 2011

Le stalle del cemento



Area industriale, agricola, turistica. E degrado a iosa. A volte basta uno steccato, una strada, per separare le aree in Calabria. In attesa di altro cemento per riconvertire la destinazione d’uso, le stalle non mancano. E nemmeno l’amianto. È il caso dell’ex cementificio Calcementi Calabri a Copanello di Stalettì che si sporge sulla spiaggia famosa in tutta Italia.
È una storia scritta a colpi di progetti - presentati dal legittimo proprietario, Stefano Siracusa, responsabile dell’Italtractor del Sud Italia, che ha comprato dalla Zoppas di Pordenone - e dinieghi dell’Amministrazione comunale, questa. Il Comune consegna le linee al tessuto urbanistico. I vincoli. E i cittadini si devono adeguare. Progetto bocciato - circa quattro anni fa - quello di bonificare per poi costruire ex novo, grazie ai finanziamenti della legge 488, un bel villaggio turistico. Vi era la clausola dell’area destinata a verde pubblico, espansa anche all’ex zona industriale. Ma non tutto è perduto. C’è il Piano casa. Entro i prossimi mesi Siracusa, visto l’immobilismo del Comune, ne presenterà un altro. E forse ancora il cemento continuerà a fare da padrone in questa zona.
In attesa, amianto e abbandono. Ritrovo per consumare fugaci incontri sessuali in mezzo agli escrementi di bestiame che vi pascola liberamente. E cocci di eternit disseminati dappertutto. Di fianco: un’area verde attrezzata di proprietà dell’Afor, azienda regionale per la Forestazione. A poche centinaia di metri: il mare. La spiaggia invidiata e ammirata di Copanello, nel bel mezzo del golfo di Squillace.
Il sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso, si giustifica: “Qui noi abbiamo centomila problemi giornalieri e non abbiamo nessuna possibilità dal punto di vista economico”. Oramai i Comuni hanno poche risorse. Tuttavia, senza progettazione e senza concertazione non si va da nessuna parte. Nel capoluogo, per esempio, per una situazione analoga, l’ex immobile di Italcementi, l’Amministrazione ha attivato i canali per una sua riconversione. Per voce di Sergio Costanzo, consigliere di maggioranza, “è stata avviata una trattativa legata alla demolizione dell'ex cementificio di Sala. Le ipotesi sul tappeto sono due: demolizione e bonifica dell'area da parte dell'Italcementi che ne resta proprietaria; cessione al Comune di Catanzaro che si assumerebbe gli oneri della demolizione, trasformando l'area in Autostazione o in Parcheggio Polifunzionale in raccordo al Sistema Ferroviario Metropolitano oppure in un grande parco pubblico”. Pronta la replica del primo cittadino di Stalettì: “Ma lei deve capire i contesti. A Catanzaro Sala è un contesto urbano. Qui siamo a Copanello, dove sostanzialmente non c’è nessuno che ci abita”.
Già, ci sono solo i turisti e le vacche. Bastano e avanzano.

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